Quanto spesso al giorno d’oggi si usa questo termine? Tantissimo.
Ma c’è un piccolo dettaglio che forse non è noto a tutti..
In Italia ed in altri luoghi del mondo si pensa che tale parola sia di origine eschimese. Infatti indica un tipo di canoa eschimese utilizzato per la pesca.
In realtà anche la lingua eschimese, viene ritenuta proveniente dal ceppo turco e quindi come una parente molto lontana, all’acqua di rosa “yoğurt bulaşığı”, della lingua turca. Vi domanderete come sia possibile che provenga dal ceppo turco una popolazione e quindi una lingua così lontana..
In pratica, la popolazione originaria presente in Asia si sarebbe divisa in due gruppi principali durante la migrazione: una si sarebbe rivolta a nord arrivando quindi, per esempio, anche in Finlandia, mentre l’altra si sarebbe diretta a sud.
Curiosità sulla lingua
In turco la parola “kay/ak” deriva dal verbo “kay/mak” “sciare, sviolare, sdrucciolare”. In italiano, c’è pure il termine “caicco” “kay/ık” che proviene dallo stesso verbo. Infatti, ci sono diversi termini di uso comune sia in italiano che in turco che provengono dall’uno o dall’altro paese.
Un altro aspetto curioso è che l’eschimese, come il turco e di conseguenza il finlandese e l’ungherese, è una lingua agglutinante e quindi funziona con l’aggiunta di prefissi o infissi alla radice della parola.
In questo modo un concetto, una frase può essere espressa solo con una parola!
Ad esempio in turco per dire “di coloro/quelli che sono a casa” si ha “ev/de/ki/ler/in” con l’aggiunta alla parola “ev” casa dei suffissi dello stato in luogo, del pronome relativo, del plurale, del genitivo. In questo modo imparare la lingua diventa più semplice e divertente come un gioco!
Inoltre “kayak” non è la sola parola di origine turca..sembra che anche gli eschimesi per dire “padre” e “madre” usino le rispettive parole “ata” e “ana” che sono proprio di provenienza comune, per non dire turca..
Foto:
Library of Congress Prints and Photographs, Photograph by Frank E. Kleinschmidt