Yogurt, ormai dovunque si trovano informazioni riguardanti questo prodotto. Però, come si dice in turco “ogni prode ha un proprio modo di mangiare lo yogurt” (her yiğidin bir yoğurt yiyişi vardır), pure io ho voluto trattarlo, ma a modo mio.
Yogurt, ormai dovunque si trovano informazioni riguardanti questo prodotto. Però, come si dice in turco “ogni prode ha un proprio modo di mangiare lo yogurt” (her yiğidin bir yoğurt yiyişi vardır), pure io ho voluto trattarlo, ma a modo mio.
Questo alimento oggi largamente diffuso anche in Italia è originario del luogo da cui proviene il popolo turco, l’Asia centrale. Si trova con lo stesso nome già nell’opera di Mahmut Kaşgarlı del 10. secolo d.C. “Divan-ı Lügat-ı Türk” (Dizionario delle Lingue Turche) ed in quella di Yusuf Has Hacib di Balasagun “Kutatgu Bilig” (Sapienza che da’ felicità/che rende felice).
Il latte della vita eterna
I turchi, quando vivevano in Asia, erano un popolo nomade ed erano dediti alla pastorizia. Quindi oltre ad usare il latte trovarono diversi modi per trasformarlo e conservarlo. Dal popolo turco si diffuse poi in tutto il mondo ai popoli con cui ebbero contatti o che dominarono. Di conseguenza anche alle genti provenenti dall’Altay. Durante il periodo Ottomano, poi, fu esportato pure in Europa come prodotto utile a curare alcune malattie. In particolare, si dice che il re francese, Francesco I, dopo esser guarito grazie allo yogurt procuratogli dal sultano Solimano, lo chiamò “latte della vita eterna”.
Diversi studiosi hanno scritto che i turchi buddisti offrivano, secondo antiche tradizioni turche, lo yogurt alle stelle ed agli angeli.
Marco Polo nel 13. sec. descrisse lo yogurt precisando che era molto diffuso tra la gente in Asia.
Il nome stesso “yogurt” deriva dal termine turco “yoğurt” che a sua volta trae origine probabilmente dal verbo “yoğur(t)mak” (impastare) a cui è stato aggiunto il suffisso “-(i4)t” che serve ad ottenere sostantivi da verbi come per esempio: “yap/ıt” (opera) da “yap/mak” (fare), “an/ıt” (monumento) da “an/mak” (ricordare), “taşı/t” (mezzo di trasporto) da “taşı/mak” (trasportare etc.) . Un’altra ipotesi potrebbe essere che derivi dalla parola “yoğun” (denso).
A volte invece, viene erroneamente collegato ad un’origine bulgara, soprattutto a seguito del batterio presente all’interno, il Lactobacillus bulgaricus. Questo nome tuttavia è dovuto al fatto che un biologo russo, Metchnikov, isolò per la prima volta tale batterio dallo yogurt preparato presso i bulgari che lo avevano colpito per l’elevata longevità. Quest’ultimo aspetto si dice fosse presente anche nel popolo turco ed in quelli che consumavano quotidianamente tale prodotto.
Ciò che è certo è che sono innumerevoli le proprietà benefiche dello yogurt e per questo sono aumentate anche le varianti presenti nel mercato sia per quanto riguarda il gusto sia per aumentarne i benefici attraverso l’aggiunta di batteri probiotici.
Modi di utilizzo dello Yogurt
In Turchia si può trovare lo yogurt nella sua forma base in ogni momento del pasto:
- antipasto – con l’aggiunta di qualche verdura,
- contorno (in forma semplice o con l’aggiunta di cetriolo o portulaca),
- bevanda – con l’aggiunta di acqua e sale “ayran”),
- dolce – mettendoci sopra la marmellata o il mosto candito (“pekmez”).
Inoltre viene utilizzato nella preparazione di una vasta gamma di piatti: dalle minestre (minestra di yogurt, o una minestra con dentro il bulgur), ai primi, ai dolci (come il famoso dolce di yogurt “yoğurt tatlısı”).
La leggenda dello Yogurt
Infine, secondo una leggenda diffusa in Anatolia, mentre una giovane ragazza, nel giorno di Hıd(ı)rellez (il 6 maggio), raccoglieva la rugiada che si era formata sopra l’erba, una voce le disse di aggiungerla al latte tiepido per ottenere lo yogurt. Così si otteneva una tipologia di yogurt prodotta in Anatolia.
Bibliografia
Meydan-Larousse, İstanbul, 1973.
Biotecnologie degli alimenti, Gigliotti – Verga, Piccin 2007
Tuttoyogurt, Edda Tedeschi, Sperling & Kupfer 1991