I Turchi hanno due cuori

I Turchi hanno due cuori

Probabilmente non tutti sanno quanto il popolo turco sia sentimentale.

Lo si può capire dalle poesie e dalle canzoni ma soprattutto da un particolare che forse esiste solo nella lingua turca: la parola “cuore”. In turco per definire il “cuore” esistono ben due modi (tre se consideriamo anche la parola di origine araba). La prima “yürek” indica il “cuore fisico”, quindi anche il “coraggio”, mentre la seconda “gönül” indica il “cuore affettivo”. Quindi troveremo la parola “yürek” quando vogliamo parlare dell’organo “cuore” e la parola “gönül” quando si parla di cuore per esempio nelle poesie o nelle canzoni. Questo permette perciò di esprimere anche in maniera più profonda il sentimento che si prova. Infine, in Turchia viene usata anche la parola di origine araba “kalp” che, come nelle altre lingue, si riferisce sia al cuore fisico che a quello affettivo.

Aşıka Bağdat  Sorulmaz
(Münir Nurettin Selçuk)

Aşıka bağdat sorulmaz,
ufukları aşar gider
Ümid yolcusu yorulmaz,
baht izinde koşar gider

Sevdaya karşı durulmaz,
gönüllerde yaşar gider
Ümid yolcusu yorulmaz,
baht izinde koşar gider
All’innamorato non si chiede di Bagdat
attraversa gli orizzonti e va,
Il viaggiatore della speranza non si stanca,
va di corsa dietro al destino

Non ci si oppone all’amore
che continua a vivere nei cuori
Il viaggiatore della speranza non si stanca
va di corsa dietro al destino.

Gönül penceresinden ansizin bakip geçtin
(Şemsi Belli)

Gönül penceresinden ansızın bakıp geçtin
Bir yangının külünü yeniden yakıp geçtin
Madem ki son şarkının kırık bir güftesiydin
Niçin yarım bıraktın, neden bırakıp geçtin

Bir yangının külünü yeniden yakıp geçtin
Bir yangının külünü yeniden yakıp geçtin

Ne çok sevmiştim seni ne çok hatırlar mısın
Aşiyan yollarından ses versem duyar mısın
Hâlâ beni düşünür ve hâlâ ağlar mısın
Bir bahar seli gibi dalımdan akıp geçtin

Bir yangının külünü yeniden yakıp geçtin
Bir yangının külünü yeniden yakıp geçtin
Sei passata all’improvviso guardando dalla finestra del cuore
Sei passata riaccendendo la cenere di un incendio
Se eri il testo spezzato dell’ultima canzone
perché l’hai lasciato a metà, perché l’hai lasciato e sei passata.

Sei passata riaccendendo la cenere di un incendio
Sei passata riaccendendo la cenere di un incendio

Quanto ti avevo amata, te lo ricordi?
Se ti chiamassi dalle strade di Aşiyan mi sentiresti?
Penseresti ancora a me, piangeresti ancora?
Come una pioggia torrenziale primaverile sei passata scorrendo sul mio ramo.

Sei passata riaccendendo la cenere di un incendio
Sei passata riaccendendo la cenere di un incendio